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In principio non c’era nulla . La materia era concentrata in
un unico punto . Nulla esisteva . Nulla sarebbe mai stato esistito . Solo buio
e silenzio . Poi accadde . Una sfavillate esplosione cosmica , portatrice di
entropia e vita , sparse la materia dappertutto . Per un millisecondo
esistettero colori impossibili , forme geometriche illogiche e caos
indiscriminato . Tutto si stava formando , spostandosi e riorganizzandosi per
donare equilibrio al tutto stesso . Luce e tenebre . Bene e male . Trascorrevano
i millenni e i pianeti si solidificavano uno dopo l’altro . L’equilibrio era
quasi imposto . Ad un certo punto , in tutto l’universo , iniziò a crescere
come muffa una cosa nuova . La vita . Il Piano Onirico era immutato . Buio ,
silenzioso e privo di vita . Una notte , in quei tempi remoti , un ominide si
addormentò al sicuro dentro un tronco cavo . Si era saziato con delle radici ,
due uova crude e la carne di un piccolo animale . Il Piano Onirico era buio e inospitale . Il
terreno duro e compatto come ardesia . Ad un certo punto l’ominide sprofondò
nella fase REM . Nel Mondo Onirico si udì uno scricchiolio e la terra si aprì
in un minuscolo punto . Da quella frattura emersero diverse creature formate
interamente da una sostanza gelatinosa che si diressero ognuna in una direzione
diversa dell’infinito Piano . Dopo un’ora terrestre (che nel Piano
corrispondeva nello stesso momento ad un minuto e ad un millennio , dato che
non esisteva neanche il tempo) l’ominide
venne scovato e ucciso da un altro suo simile . Le creature gelatinose perirono
all’istante . Le loro carcasse rimasero illese ancora per cinque minuti ,
quando un altro ominide si addormentò profondamente . I loro corpi iniziarono a
ribollire come acido , corrodendo il terreno e scavando sempre più in
profondità . Ad un certo punto il suolo finì e iniziarono a precipitare nel
nulla . Il Piano Onirico iniziò a prendere colore (diventando bianco) e nei
punti corrosi la terra venne fatta precipitare di sotto prima di richiudersi
come una ferita . Ormai erano gettate le basi della fisica anche nel mondo dei
sogni , quindi le zolle di terra precipitarono più velocemente delle quasi
incorporee creature . Ognuna di esse venne investita nella sua caduta libera da
una sezione del Piano Onirico e si fermò all’improvviso , creando diversi
strati di terreno a diverse profondità . Quel mondo venne “civilizzato” ma
mantenne la propria natura illogica . I nuovi strati , quindi , riflettevano le
caratteristiche dello strato principale . Erano infiniti e vuoti .
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Il tempo passò . Le piante crebbero . Gli animali e gli
ominidi mutarono . I novelli esseri umani avevano scoperto qualcosa seppellito
nelle profondità di loro stessi . I sentimenti . Il mondo dei sogni era rimasto
come millenni prima . Una serie di piani della realtà paralleli e bianchi .
Vuoti , ad eccezione delle carcasse ormai mummificate delle creature gelatinose
. Gli uomini erano portatori di sentimenti e di intelletto , ma tutto ciò era
ancora nebuloso per essi . Uno di questi , nella savana , stava fuggendo ormai
da mezz’ora da un animale feroce . Correva con le lacrime agli occhi e le
piante dei piedi scorticate dalle asperità del terreno . Doveva fare qualcosa .
La bestia proseguiva imperterrita nella sua caccia , bramosa di carne fresca . L’uomo
si voltò per osservare quanto essa fosse distante e inciampò . Era incappato in
un ramo spezzato . Appuntito . Nella mente primitiva di quella che era stata
una simil-scimmia divampò come un incendio quella che poteva considerarsi una
delle prime idea della storia
dell’umanità . Raccolse il bastone , si voltò e aspettò l’animale . Quando
questi lo raggiunse l’uomo puntò l’arma improvvisata in direzione delle fauci
della fiera e la uccise . Le lacrime di disperazione diventarono lacrime di
gioia . Sollevò il bastone appuntito nel cielo e urlò ai venti la propria
vittoria . Aveva ottenuto in un colpo solo carne per nutrirsi , pelle per
coprirsi e un’arma per difendersi . Il primo degli Strati Inferiori del mondo
dei sogni tremò . La carcassa mummificata iniziò a muoversi . C’era un uomo che
si stava facendo strada dal suo interno .
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Il fiume scorreva lento , trasportando terra e detriti nella
sua avanzata . Sulla sua riva c’erano due ominidi . Si guardavano intensamente
negli occhi . Sentivano ci fosse qualcosa tra di loro , ma il loro cervello
primitivo non riusciva a elaborare del tutte quelle sensazioni . Il maschio era
attratto sessualmente nei confronti della femmina , ma c’era qualcosa di più .
Fece un passo avanti , come per avvicinarsi ad un animale selvaggio e
pericoloso . Si sentiva strano . Era qualcosa simile alla fame , ma al contempo
molto diversa . Come il desiderio di un contatto , ma non finalizzato alla
riproduzione . La femmina rimaneva immobile . Anche lei provava questa
sensazione . Tuttavia ne era intimorita
, molto più che del maschio . In passato si era trovata in una situazione
simile ma che era sfumata in qualcos’altro . Il maschio fece un altro passo in
avanti , al punto da trovarsi a faccia a faccia con lei . Sapeva di dover fare
qualcosa di speciale , dato che in tutto il loro gruppetto di ominidi lei era
l’unica che gli scatenava quella strana sensazione . Il maschio tentennò . Fu a
quel punto che la femmina si slanciò in avanti e lo abbracciò . Nel Mondo
Onirico qualcosa vibrò , ma non successe nulla . Dagli arbusti che circondavano
al riva del fiume sbucò un altro ominide. Aveva in mano una pietra . Si
avvicinò di soppiatto ai due amanti e colpì il maschio . Quello cadde svenuto
all’istante . L’assassino mandò al tappeto anche la femmina , dopodichè iniziò
a infierire . Doveva assolutamente togliere di mezzo l’intruso per potersi
accoppiare . Ormai il Piano Onirico vibrava sotto i colpi inferti con la roccia
. Da una delle carcasse iniziarono a fuoriuscire sangue e petali di rosa .
Quella specie di gel mummificato iniziò a muoversi e ad agitarsi . Ne emersero
due figure . Un uomo e una donna .
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Fin dal sorgere del sole il più giovane del branco di ominidi
aveva trascorso il suo tempo assieme al cacciatore più esperto . Stavano
facendo qualcosa sulle pareti della caverna in cui ogni sera trovava rifugio
quella sorta di tribù . Il cacciatore , usando un pezzetto di legno
carbonizzato , aveva disegnato gli animali che desiderava catturare durante la
prossima battuta di caccia . C’erano bufali e un cinghiale , tutti quanti
riprodotti il più fedelmente possibile . Il cacciatore aveva finito e ora stava
ammirando la sua opera assieme al ragazzino . Questi era estasiato ma al
contempo dubbioso . Indicò la parete e poi l’uomo . Questi rise , sollevò la
lancia rozzamente intagliata e scompigliò i capelli del ragazzino . Entrò nella
grotta un altro cacciatore che batté la mano sulla schiena del capo della
battuta . Questi rise ancora una volta ed uscì assieme al suo compare . Il ragazzino
continuava a fissare le figure sulla parete grigia . Senza staccare gli occhi
dagli animali si alzò in piedi e si diresse verso un angolo dell’ambiente .
Aveva avuto un’idea . Intinse le mani nel sangue del bove che la tribù doveva
mangiare quella sera stessa . Quel pomeriggio la battuta di caccia fu molto ,
molto fruttuosa . Talmente tanto che i sei ominidi faticarono per riportare a
casa le prede uccise . Il primo ad entrare nella caverna fu il capo-cacciatore
. Quando vide gli animali sulla parete colorati di rosso e marrone si diresse
verso il figlio che dormiva in un angolo . Lo svegliò e quello si alzò in piedi
, temendo una punizione . Il padre , che qualche ora prima aveva dipinto gli
animali propiziatori , indicò la parete e successivamente il ragazzino . Questi
per tutta risposta sollevò le mani ancora sporche di terra e sangue . L’uomo si
chinò e baciò il figlio sulla fronte . Nel Piano Onirico un’altra mummia si
stava agitando . Tremava , si contorceva , si scuoteva a destra e a sinistra .
Poi si fermò . Quei movimenti furono come un cerino acceso nel buio per la
quiete del mondo Onirico . Silenzio . Luce . Il bianco in ogni direzione ,
eccetto che per il corpo mummificato . PLAF . Un ragazzino era sbucato con un
salto molto elaborato fuori dalla gelatina solidificata dai secoli .
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Le nuvole erano gialle e gli uccelli nuotavano , forse anche
gli steli di erba erano suoi amici . Qualcosa si era rotto all’interno della
mente dell’ominide . Si era svegliato e aveva iniziato a correre . Forse se
riusciva a sollevare un tronco avrebbe potuto cavalcarlo sino al mondo dove era
finita gran parte della sua tribù . Tutti erano stati uccisi da una malattia .
Avevano iniziato a comportarsi molto stranamente e a vaneggiare . Doveva volare
a tutti i costi . Volare . Spiccare il volo come gli uccelli nel cielo . Nei
suoi vaneggiamenti l’ominide si era diretto su per un dirupo . Volare , volare
, volare tra i funghi giganti e le rocce molli . L’uomo raggiunse il ciglio ,
si torse verso destra e cadde di sotto . VOLARE , VOLARE , VO
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Tutti i piani del mondo Onirico ormai brulicavano di vita .
Solo l’ultimo , quello più profondo , manteneva il proprio stato originale . Tutto
era abbagliato e sommerso dal bianco . L’ultimo dei corpi mummificati delle
Creature Primigenie era immobile . Rosa acceso , iniziò a corrodersi . Il rosa
divenne nero , il nero divenne nulla . Ciò che aveva resistito per secoli sparì
in un istante . Ribolliva nei suoi stessi fluidi . Di tutto l’ammasso
gelatinoso rimase solo un giovane uomo svenuto .
beeeeellooooooo!!!!!
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